Quest’anno il nostro raduno più importante si terrà a Monza.
La principale città della Brianza, oltre ad essere ben conosciuta per il suo Autodromo, è anche ricca di monumenti, quali la Villa Reale con il suo meraviglioso parco, il duomo e la corona ferrea, l’Arengario e tanto altro.
Giugno è il mese giusto per godere del perfetto clima della zona e passeggiare per il centro storico tra le vie dello shopping.
Il Duomo di Monza, dedicato a San Giovanni Battista, sorge sul luogo dove la regina longobarda Teodolinda decise di far costruire una cappella per il suo palazzo. Di quella costruzione non resta molto, tranne appunto, la Cappella di Teodolinda e il suo ciclo di affreschi. Secondo la leggenda, narrata proprio negli affreschi, la regina scelse questo luogo dopo un sogno fatto nelle vicinanze: una colomba le aveva sussurrato Modo (qui) e lei aveva risposto Etiam (sì).
Gli affreschi sono del 1450 circa e furono realizzati dai fratelli Zavattari anche per raccontare, simbolicamente, il passaggio dinastico nel ducato di Milano tra la famiglia dei Visconti e quella degli Sforza.
Nell’altare della Cappella, realizzato nel 1895-96 in stile neo-gotico, è custodita la Corona Ferrea, la corona con cui furono incoronati per secoli i re d’Italia, nonché una reliquia venerata in tutto il mondo cattolico.
Secondo la leggenda, infatti, la corona fu realizzata usando anche uno dei chiodi della croce di Cristo. Realizzata in oro e argento e con un diametro di soli 15 cm, la Corona Ferrea non è adatta per essere indossata da un uomo, quindi si ritiene che la corona facesse parte di un elmo di Costantino, di Federico Barbarossa o per l’incoronazione del figlio di Carlo Magno, Pipino.
Quando Napoleone nel 1805 si incoronò re d’Italia, si mise da solo la corona sulla testa pronunciando la famosa frase “Dio me l’ha data, guai a chi la tocca“. La Cappella di Teodolinda è l’unica parte del Duomo originario, mentre l’esterno ha ii riconoscibile cromatismo a fasce bianche e verdi alternate e il magnifico rosone di Matteo da Campione.
Nel 1250 il Podestà di Monza fu scomunicato e gli fu quindi impedito di continuare a usare l’ingresso del Duomo come luogo di incontri e di mercato.
Forse questa è la strana ragione per cui oggi possiamo ammirare l’Arengario, il palazzo civile più importante di Monza distante dal Duomo solo 200 metri. Nella costruzione originaria c’era accanto anche il Palazzo del Podestà, oggi scomparso.
Le arcate del porticato al piano terra diventarono quindi il nuovo luogo del potere civile di Monza mentre oggi sono usate come luogo di ritrovo e per mercatini e piccole fiere.
Nella grande sala al primo piano si svolgevano le assemblee ufficiali della città. Il balconcino a loggetta della sala, detto “La parlera” era il luogo da cui venivano letti ai cittadini i decreti emanati dal podestà e dell’assemblea.
Oggi questa sala è usata soprattutto per mostre e rassegne culturali, e vi si accede attraverso una scala della torre campanaria costruita nel 1300. Su questa torre, alta circa 44 metri, nel 1347 l’arciprete Leone dei Frisi fece collocare uno dei primi orologi a ruota d’Italia, il terzo dopo quelli di Milano (sulla torre di San Gottardo) e di Padova.
Programma Raduno
Dettagli del programma a breve
Sabato 22 Giugno
Domenica 23 Giugno
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